Non è possibile "quantificare" l'amore, o il dolore, o il piacere o qualcos'altro che non si possa pesare materialmente? Se così fosse la quantità e la qualità delle cose potrebbero stare sul medesimo piano di misurazione, comparazione, osservazione. Se esistesse, per esempio un linguaggio che avesse numeri anziché lettere, ogni parola e quindi ogni significato in essa contenuto potrebbe essere "contato". Il pensiero potrebbe essere "pesato". In tal caso le parole "pensare" e "pesare" sarebbero "parenti".
Ed è così.
Qualsiasi vocabolario etimologico lo può mostrare.
Per questo motivo il soppesare e il pensare sono simili.
Ciò significa che deve esistere da qualche parte anche un linguaggio numerico.