La crisi sta colpendo non solo i mercati ma soprattutto mettendo in discussione i valori sociali, cioè il sistema culturale su cui si basa la società. Lo sport è stato colpito non solo a livello di strutture ma anche e umano, spegnendo l'entusiasmo degli sportivi. In questo contesto i giovani stanno pagando, più degli altri, a duro prezzo le spese della crisi economica e finanziaria, privati della speranza di futuro, avviliti da una società che sembra non lasciare spazio all'onestà, ai sentimenti, agli ideali. A Perugia, alcuni giovani hanno provato a non arrendersi alla crisi: senza squadra, senza risorse, senza sponsor hanno deciso di autofinanziarsi creando un'associazione sportiva dilettantistica basata proprio su quei principi così tanto messi in discussione dalla contingenza economica. Lo sport non è più visto solamente come pratica agonistica ma anche come strumento di conoscenza al servizio di problematiche extra-sportive: volontariato, ambiente, solidarietà, integrazione, ricerca medica, educazione sono alcuni dei temi trattati, il banco di prova della nostra civiltà.