Nei primissimi anni del secondo millennio due donne, con un retaggio di storica amicizia consolidata nei decenni, affrontando una di quelle dolorose esperienze di vita dalle quali non si "ritorna": la morte di un figlio. Da sfondo la Bologna che va assumendo le attuali connotazioni multiculturali con le note conseguenze: egoismi sociali, perdita dell'identità culturale ma anche arricchimento, di cui la diversità è comunque sempre portatrice. E' invece la Bologna bellicosa degli anni settanta che le vede adolescenti: in pochi anni una destabilizzazione ed epocale trasformazione sociale. E' la storia di un'amicizia che caratterizza due esistenze femminili; è un omaggio ad una giovane vita interrotta dalla vita stessa, dall'esercizio del libero arbitrio, dalla negazione della morte.
L'obiettivo trae origini da un annoso desiderio dell'autrice di comunicare in forma scritta il proprio mondo emotivo interiore; ha usato come trampolino di lancio alcune esperienze di vita vissuta, arricchendo poi la narrazione con profili psicologici di personaggi di pura invenzione ai quali, però, è riuscita a dar vita propria. Lo stile narrativo, fluido ed avvincente, coinvolge il lettore portandolo sulla soglia di uno stato ipnotico, andandone ad interessare i meandri emotivi più reconditi, accompagnandolo in un viaggio lungo un percorso scorrevole come un nastro vellutato e nel quale ogni curva (intesa come deviazione narrativa o cambio di scena) è dolce insenatura naturale.
Raffaella Di Chirico